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Perfezione su Perfezione. Anatomia dell'immagine.

Perfezione su perfezione.
Anatomia dell'immagine.

Introduzione

definizione
Nel linguaggio, sia corrente che scientifico, ogni essere vivente, organo, cellula ha una pelle, involucro, membrana ecc.
Per struttura e funzione la pelle è più che un organo, è un insieme di organi diversi.


struttura e funzione
La sua complessità anatomica, fisiologica e culturale anticipa, sul piano organico, la complessità dell’Io sul piano psichico.
Di tutti gli organi di senso è il più vitale: basti pensare che si può vivere da ciechi, sordi, senza gusto e odorato, ma senza l’integrità della maggior parte della pelle non si può sopravvivere.
La pelle ha maggior peso (20% del peso totale del corpo nel neonato; 18% nell’adulto) e occupa una superficie maggiore (2500 cm 2 nel neonato 18000 nell’adulto) di di qualsiasi altro organo di senso. Essa comporta una grande densità di recettoriLa pelle, sistema di più organi di senso (tatto, pressione, dolore, calore…) è a sua volta in stretta connessione con gli altri organi esterni (udito, vista, odorato, gusto) e con la sensibilità cinestetica e di equilibrio.


analisi istologica
L’analisi istologica mette in luce una complessità ancora maggiore, un formidabile groviglio di tessuti di strutture diverse il cui stretto incastro contribuisce alla conservazione globale del corpo, assicura la para-eccitazione e la ricchezza della sensibilità.

a) L’epidermide superficiale, o corneo, si compone di una fusione compatta (analoga ai mattoni di un muro) di quattro strati di cellule in cui la cheratina prodotta da alcune di esse incapsula le altre ridotte a gusci vuoti e quindi tanto più solidi.

b) L’epidermide sottostante, o corpo mucoso, è una stratificazione, da sei a otto strati, di grandi cellule poliedriche dal protoplasma spesso, collegate tra loro da numerosi filamenti (struttura di rete a maglia), con l’ultimo strato che ha una struttura a palizzata.

c) Il derma superficiale comprende abbondanti papille, riccamente vascolarizzate e che assorbono attivamente alcune sostanze che si ritrovano nel fegato, nelle surrenali…; esse si articolano col corpo mucoso che le precede mediante una struttura ad ingranaggio. L’insieme di b) e c) (corpo mucoso e capillare) assicura una funzione rigeneratrice contro le ferite e l’invecchiamento (svuotandosi del loro protoplasma respingono senza sosta verso l’esterno gli strati sottostanti che si usurano).

d) Il derma o chorion è un tessuto di sostegno molto strutturato. Presenta una struttura a feltratura resistente ed elastica, “cemento amorfo” costituito di fasci intrecciati di fibrille.

e) L’ipoderma è un isolante; ha una struttura a spugna che permette il passaggio dei vasi e dei nervi il derma e separa (senza netta linea di demarcazione) i tegumenti dei tessuti sottostanti.

La pelle conta anche differenti ghiandole (che secernono rispettivamente gli odori, il sudore e il seblubrificante); nervi sensori a terminazione libera (dolore, contatto) o che finiscono in corpuscoli specializzati (caldo, freddo, pressione…); nervi motori (che comandano la mimica) e nervi vaso-motori (che comandano il funzionamento glandolare).

il paradosso della pelle, la funzione di interscambio
Prendendo in considerazione la sua psico-fisiologia, la pelle fornisce numerosi esempi di funzionamento paradossale.
La pelle è permeabile e impermeabile. È superficiale e profonda. Rigeneratrice e in via di disseccamento permanente. È elastica, ma un pezzetto di pelle staccata dall’insieme si ritira considerevolmente. Ci fornisce sia dolori che piaceri. È solida e fragile, ecc.


la pelle come rivestimento
La pelle inoltre ha un’importante funzione d’interscambio e rivestimento che unisce e separa il mondo esterno, da quello interno, ponendosi come una “via di mezzo” tra noi (la nostra fisicità, gli organi interni , le ossa, i muscoli, i nervi ecc.) e il mondo circostante.


Ricerca personale


perfezione su perfezione
Se consideriamo la struttura della pelle, la sua funzione d’interscambio, ci rendiamo conto che questa ha una funzionalità oggettiva e che senza di questa non ci sarebbe vita. Meglio non si potrebbe fare!

Se a questa funzionalità aggiungiamo il fattore estetico vediamo che esse risultano imprescindibili l’una dall’altra; inoltre, si può affermare che essa è perfetta nella sua perfezione e che non sarebbe ripetibile.
Il concetto di “perfezione su perfezione”, a mio parere, è facilmente individuabile non solo nella perfezione funzionale dell’organo e dell’interazione di questa con gli altri, ma in particolare nella peculiarità del “rivestire” in modo unico ed eccezionale l’ulteriore perfezione che ci compone e ci completa, dalla più piccola cellula del nostro corpo al più vasto apparato e sistema.
Per chiarificare il concetto, parliamo di una caratteristica che non si rivela in quella che può essere una bellezza soggettiva del creato ma tutt’altro, si parla infatti del bello oggettivo in quanto creato e quindi impossibile da riprodurre dal principio di qualcosa che solo la grandezza del Creatore poteva pensare, poteva progettare poteva appunto creare.

L’uomo da sempre si è rivolto all’opera del Creatore con ammirazione, al fine di poter generare una soluzione come riflesso della sua espressione.
A questo proposito, riportiamo alcuni esempi; consideriamo le ossa che ci ricordano le impalcature, le strutture portanti degli edifici, tutto ciò che ha bisogno di un sostegno, mentre i moderni calcolatori si rifanno all’organo “nobile” per eccellenza il cervello…
In definitiva osservando bene ciò che ci circonda potremo ritrovare altrettanti esempi e concordanze simili a quelle appena citate.

riflessioni e sintesi concettuale
La mia riflessione, riprendendo i concetti fino ad ora descritti, trova la sua sintesi nella progettazione e realizzazione di un abito.Nell’ abito, ho voluto racchiudere il significato di una bellezza modesta e umile ma allo stesso tempo degna di essere ammirata, apprezzata e collocata nel giusto contesto.
È ormai pensiero comune esaltare e sottolineare la bellezza di un qualunque essere umano mettendola a nudo, considerando dunque di maggiore valore ciò che si scopre rispetto a ciò che si copre, ed addirittura considerando quest’ultima come un’ eccezione.
A causa di ciò che la società ci propina continuamente, secondo me, si perde di vista l’originale virtù del corpo umano, che a mio parere, piuttosto che essere valorizzato viene svalutato, proprio perché ridotto alla mera consuetudine dell’apparire e del “mettere in mostra”.
La mia non vuole essere una critica fine a se stessa, ma una nuova chiave di lettura, semplice, intuitiva e dunque logica, un altro punto di vista che possa riscattare ciò che è bello, che possa mostrare la bellezza in modo semplice conferendogli comunque il valore che merita.


Realizzazione progettuale


studio e realizzazione grafica del modello
L’abito è stato realizzato utilizzando modelli di riferimento standard, conformi alla vestibilità e ai canoni di proporzioni e taglie sartoriali.
Partendo da questi è stata sviluppata e progettata una soluzione personale, che presenta modifiche e aggiunta di nuovi elementi, concepiti in base alla mia idea personale di abito; inoltre, sono state prese in considerazione le caratteristiche di confort, praticità, vestibilità ed adattabilità ad ogni tipologia fisica e di contesto, senza tralasciare il lato estetico, il bello, l’armonioso, il piacevole dell’indossarlo, conferendo la giusta importanza anche al tipo di stoffe e tessuti che possono variare in base alle esigenze e del colore anch’esso variabile in base ai propri gusti.



confezionamento e specifiche dell’abito
L’utilizzo di svariati cartamodelli, e la combinazioni di ognuno di questi mi ha dato la possibilità di confezionare un indumento completamente nuovo esprimendo una attuale concezione di abito, ma riprendendo l’usuale modello di “tuta”.









presenta inoltre un restringimento alle caviglie, come dei “polsini” che permettono a fisicità di qualunque statura, di indossarlo senza particolari problemi, il tutto unito con un elastico in vita che conferisce morbidezza al taglio del vestito.



Dall’elastico in vita si diparte la cerniera a scomparsa che chiude davanti la parte superiore della tuta, fornita di comodo copricapo e collo alto per poter essere un indumento funzionale che possa darci l’adeguata copertura in qualunque condizione climatica.


Vediamo sempre nella parte alta l’apposizione di bottoni che assicurano la chiusura dell’ abito e provvedono a donare un tocco particolare ma informale all’ abito stesso.


È stato utilizzato un cotone molto leggero che può essere sostituito con qualsivoglia altro tessuto, si è utilizzata una palette di colori che includono le tonalità del viola (per il pantalone) e del lilla (per la felpa) con inserto triangolare dal davanti verso il dietro turchese che conferisce al vestito un tocco moderno ed attuale.
visualizzazione grafica attraverso l’utilizzo
di tecniche innovative di grafica tridimensionale





progetti futuri




Grazie a Dio di avermi affiancato persone come:

Amedeo Petrone
Angelo Cigolindo
Giuseppe Calderone
Marco Petrone

e in particolare:

Giuseppa Gerboni
Laura Presente

che mi hanno sostenuto ed aiutato durante tutta la realizzazione di questo progetto.




"In materia di proprietà, questo contratto è conforme alle "Leggi sul Diritto d'Autore" (Legge 633 del 22/4/41 e Decreto Legge 1485 del 14/12/42), oltre alle diverse convenzioni internazionali riguardo a brevetti, disegni, modelli, marchi, opere dell'ingegno e protezione della concorrenza sleale."
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